Un plastico tattile per la percezione dello spazio e per parlare di architettura.

Una conversazione con Stefania Vannini e lo Studio ArchitaLAB.

In occasione dell’evento che si è svolto al Museo del Maxxi a Roma. durante il quale c’è stato il posizionamento di un plastico tattile all’interno della hall, abbiamo avuto modo di porre delle domande a Stefania Vannini, curatrice del progetto.

Come è nato questo progetto? Accompagnando, sin da quando ha aperto il Maxxi, persone con diverse problematiche all’interno degli spazi molto complessi progettati da Zaha Hadid, mi sono resa conto che gli ausili e gli strumenti didattici che avevo pensato di utilizzare non potevano ambire a rendere ottimale l’esperienza che si fa percorrendo il Museo. Mi sono resa conto che i non vedenti e gli ipovedenti, a causa della loro specifica disabilità, sono impossibilitati o comunque hanno grave difficoltà nella percezione dello spazio. Da qui è nata la necessità di costruire un plastico tattile.

Articolo tratto da www.amatelarchitettura.com. Continua la lettura...